La basilica di S.Paolo fuori le mura Maria Assunta Giulia Volpi Nannipieri, meglio nota come Mura (Bologna, 25 ottobre 1892 – Stromboli, 16 marzo 1940), Una guida di Pesaro entro le mura (a guidebook to Pesaro within the walls). Peter's Basilica were referred to as the seven cardinals. Basilica di San Paolo fuori le mura. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Coordinate: 4. 1. Si erge sul luogo che la tradizione indica come quello della sepoltura dell'apostolo Paolo (a circa 3 km dal luogo - detto . Per questo, nel corso dei secoli, . Fin dall'VIII secolo la cura della liturgia e della lampada votiva sulla tomba dell'apostolo . Su di esso la Santa Sede gode di piena ed esclusiva giurisdizione nonch. Sito dell'associazione Comitato Mura di Padova. Le nuove porte di Padova furono realizzate nell’arco di poco meno di un quindicennio, fra il 1517 e il 1530, su. E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce (Gv.: III, 19). LA GINESTRA O IL FIORE DEL DESERTO. IL 'TESTAMENTO' DI GIACOMO LEOPARDI - a cura di Federico La Sala. The following is a list of Roman Catholic basilicas in Italy, listed by diocese. The date of creation as a basilica is in brackets. Tutte le fortificazioni della provincia di Isernia in sintesi, Castelli del Molise, castelli italiani storia medievale. Era un cimitero esteso e comprendeva diverse tipologie di tombe, dai colombari di famiglia a piccole cappelle funerarie spesso affrescate e decorate con stucchi. Una minima ma significativa parte di essa . Sia Paolo che Pietro sarebbero caduti vittime della persecuzione neroniana seguita al grande incendio di Roma del 6. Secondo alcune teorie i due sarebbero stati martirizzati proprio nel 6. Secondo Eusebio di Cesarea invece i due sarebbero stati uccisi nel 6. Una tradizione vuole che una matrona (tale Lucina, ma il nome . Eusebio di Cesarea riporta nella sua Storia ecclesiastica un passo di una lettera di Gaio, presbitero sotto papa Zefirino, che cita i due trofei posti sopra le tombe degli apostoli, uno sul colle Vaticano e l'altro lungo la Via Ostiense. Il luogo, meta di pellegrinaggi ininterrotti dal I secolo, venne monumentalizzato, come testimoniato dal Liber Pontificalis, dall'imperatore Costantino I, con la creazione di una piccola basilica, di cui si conserva solo la curva dell'abside, visibile nei pressi dell'altare centrale della basilica attuale ed orientato in direzione opposta all'attuale. Doveva trattarsi di un piccolo edificio probabilmente a tre navate, che ospitava in prossimit. Venne quindi ricostruita completamente sotto il regno congiunto degli imperatori Teodosio I, Graziano e Valentiniano II (3. La basilica fu consacrata da papa Siricio nel 3. Onorio nel 3. 95.
Successive aggiunte, come l'arco trionfale retto da colonne monumentali e lo splendido mosaico che lo decorava, sono attribuibili rispettivamente ai restauri compiuti da Galla Placidia e agli interventi di papa Leone I. Quest'ultimo fece realizzare i tondi con i ritratti papali che correvano sopra le arcate della navata centrale; alcuni di essi, sopravvissuti all'incendio, sono conservati nella Raccolta De Rossi, nell'attiguo monastero, insieme ad altri restaurati nel corso dei secoli. Nel programma musivo leoniano erano comprese anche scene dell'Antico Testamento e degli Atti degli Apostoli rispettivamente sulla navata destra e sinistra, e l'arco absidale con il Cristo entro un clipeo che regge una Croce, e dodici Vegliardi dell'Apocalisse ai suoi lati, e le immagini di San Pietro e San Paolo nei pennacchi, soggetto ripreso dal rifacimento successivo all'incendio. Una testa di San Pietro a mosaico, potentemente espressiva, per anni ritenuta facente parte della facciata della basilica vaticana e oggi conservata nelle Grotte Vaticane, . A papa Leone I va anche attribuito un rialzamento del transetto, per il quale fu necessario innalzare il punto devozionale corrispondente alla tomba dell'apostolo. Il livello pavimentale venne rialzato, soprattutto nel settore del transetto, per realizzare l'altare direttamente sopra la tomba di Paolo (in precedenza l'altare doveva trovare la sua collocazione presso la navata centrale, mentre sulla tomba vi era un basso monumento, racchiuso da transenne marmoree). Un'operazione del tutto analoga fu compiuta per la basilica di San Pietro. L'esito fu quello di poter realizzare anche una Confessione, cio. Nel IX secolo per preservare la basilica Giovanni VIII la fa circondare da una cinta di mura fortificata con torri, creando un vero e proprio borgo soprannominato . Nell'XI secolo viene eretto il campanile accanto alla navata nord dalla parte della facciata. La basilica si imprezios. Il rogo fu provocato dalla negligenza di uno stagnaio, che, dopo aver aggiustato le grondaie del tetto della navata centrale, dimentic. Un buttero, Giuseppe Perna, che pascolava il bestiame nelle vicinanze lanci. Avvisati da Perna, i Vigili del Fuoco, al comando del marchese Origo, arrivarono in circa due ore. Dopo l'incendio rimasero in piedi poche strutture. Il transetto miracolosamente aveva retto al crollo di parte delle navate e resistito alle altissime temperature dell'incendio, preservando il ciborio di Arnolfo di Cambio ed alcuni mosaici. Si salvarono anche l'abside, l'arco trionfale, il chiostro e il candelabro, ma si dovettero ricostruire gran parte delle strutture murarie. In quell'epoca il dibattito sulle varie teorie del restauro era gi. Per questo e anche per espressa volont. All'appello rispose buona parte del mondo cristiano, con offerte generose tra le quali quelle del Re di Sardegna, della Francia, delle Due Sicilie, dei sovrani dei Paesi Bassi, dello zar Nicola I che offr. Proprio il dono dello zar fece s. Niuna innovazione dovr. In fondo alla navata si nota il baldacchino del Poletti, poi demolito, che racchiudeva il ciborio di Arnolfo. L'attuale aspetto della basilica . Una prima consacrazione avvenne il 5 ottobre 1. Gregorio XVI, che dedic. I lavori comunque andarono oltre, entro il 1. Guglielmo Calderini e formato da quasi 1. Il 2. 3 aprile 1. Forte Portuense mand. Le pareti laterali sono decorate con medaglioni raffiguranti i simboli degli apostoli e alcuni discepoli di San Paolo. Nei medaglioni del lato d'ingresso, invece, sono raffigurati i dodici apostoli. Al centro del cortile si trova la statua di San Paolo, realizzata in marmo di Carrara da Giuseppe Obici. Il quadriportico ha subito significativi danneggiamenti in seguito al terremoto del 3. La facciata sopra il colonnato . In quella inferiore, su sfondo oro, alternati alle finestre sono raffigurati i quattro profeti dell'Antico Testamento: Isaia, Daniele, Geremia ed Ezechiele. Sopra di essi, prima del cornicione, vi . Nel timpano triangolare, infine, vi . Fra le porte, quella centrale, che . Essa, alta 7,4. 8 metri e larga 3,3. Pietro e Paolo ed . Quest'ultima, opera di Enrico Manfrini, misura 3,7. Trinit. I ritrovamenti, ben musealizzati grazie alla collaborazione tra vari soggetti istituzionali (Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio della . Stefano, poi forse ricompreso nella Johannipolis fortificata. Il rivestimento delle pareti, come quello del pavimento, . Lungo le due navate laterali pi. Nella fascia immediatamente sopra gli archi che dividono le navate, vi . Realizzati con la tecnica del mosaico e su sfondo oro, furono iniziati nell'anno 1. Pio IX. L'idea di questa serie di tondi ha le radici nell'antica basilica, poich. Durante i vari scavi e sondaggi compiuti dalla prima met. Le basiliche martiriali (non solo di Roma) vennero infatti usate dal IV secolo in poi come enormi cimiteri coperti, con una densa stratificazione e numerosi casi di . In esso vi sono due iscrizioni: la prima recita . Dopo l'incendio del 1. Al centro della composizione, al disopra dell'arco, . Ai suoi lati, fra le nuvole rosse e verdi del cielo dorato, vi sono i quattro simboli degli Evangelisti: il bue di Luca e l'angelo di Matteo a sinistra; l'aquila di Giovanni e il leone di Marco a destra. Indossano il pallio e portano una corona. Alle due testate vi sono due altari gemelli, realizzati con la malachite donata dallo zar di Russia. Nicola I in stile neoclassico. I due altari sono dedicati alla Madonna (altare di destra, con pala raffigurante l'Incoronazione della Vergine e a San Paolo (altare di sinistra, con pala raffigurante la Conversione di San Paolo). Sul transetto si aprono quattro cappelle, due a destra e due a sinistra dell'abside, in corrispondenza alle relative navate laterali. Qui di seguito si descrivono a partire dall'estrema sinistra. La prima . Conserva all'interno il dipinto Martirio di Santo Stefano di Francesco Podesti e la statua del protomartire, di Rinaldo Rinaldi. La seconda . Sull'altare si trova un pregevole crocifisso ligneo attribuito dal Vasari a Pietro Cavallini, ma pi. All'ingresso di questa cappella una singolare acquasantiera ottocentesca rappresenta plasticamente l'azione salvifica dell'acqua benedetta. Realizzato in marmo, . Ai quattro angoli dell'edicola, entro delle nicchie sormontate da cuspidi triangolari, vi sono le statue di San Paolo, San Pietro, Timoteo vescovo e san Bartolomeo, a ricordo del committente. In alto, l'opera scultorea termina con un'alta cuspide sormontata da una croce dorata e sorretta da un piccolo loggiato con aperture di foggia gotica. Nel periodo immediatamente successivo alla riapertura della basilica ricostruita dopo il disastroso incendio del 1. Nei pressi del ciborio, si trova il Candelabro del cero pasquale, realizzato da Pietro Vassalletto e Nicol. Dinnanzi all'altar maggiore, vi . Fino ai restauri del 2. Messa feriale e vi era un altare addossato alla parete su cui poggia il ciborio gotico. Dopo i restauri suddetti, l'altare . Ai suoi lati, vi sono i santi Pietro e Paolo alla sua destra, affiancati dalle figure dei santi Andrea apostolo e Luca evangelista, della medesima grandezza dei primi. Nella fascia inferiore incorniciata fra due greche geometriche, vi . Ai due lati, alternati da palme, appaiono dieci dei dodici apostoli. Ai piedi della croce, anche in questo caso pi. In seguito al suo spostamento, venne collocato nel transetto sinistro della basilica sopra l'originaria pedana- cantoria dotata di ruote. Nel 1. 89. 5 subisce un primo intervento ad opera dell'organaroveronese. Domenico Farinati che lo amplia e trasforma la sua trasmissione da meccanica in pneumatica realizzando anche una nuova consolle. In occasione del matrimonio fra il futuro re Vittorio Emanuele III ed Elena di Montenegro (2. Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, luogo prescelto per la celebrazione del rito, con l'intervento dell'organaro Pacifico Inzoli che cur. L'organo ha subito anche altri interventi, fra cui quello condotto da Carlo Vegezzi Bossi nel 1. Nel 1. 97. 5 e nel 1. Attualmente (2. 01. La cassa dello strumento fu realizzata su disegno di Virginio Vespignani in stile neoclassico. Cardinals Created by Pius XII (1.
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January 2017
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